Volontario livornese salva la vita di un atleta alla maratona

Volontario livornese salva la vita di un atleta alla maratona

Il 58enne Luca Carmignani, iscritto alla Croce Rossa di Livorno: “Ho fatto solo il mio dovere”

 uando si pensa alla maratona ce n’è una che sale alla mente prima di tutte le altre: quella di New York. Ogni anno sono migliaiale persone che percorrono il tracciato nella Grande Mela e tra questi ci sono sempre anche tantissimi italiani.

Arrivare al traguardo . una soddisfazione enorme per ognuno di loro, ma quest’anno c’. qualcuno che . andato ben oltre la semplice conclusione della maratona. Si tratta di Luca Carmignani, volontario della Croce rossa di via Larmora di 58anni e residente a Marina di Pisa, che non dimenticher. mai la giornata del 6 novembre scorso. Il motivo?

Tanto semplice quanto importante: ha contribuito a salvare la vita ad un altro atleta a circa 7 chilometri dall’arrivo.

“Sono un volontario della Croce rossa, del comitato di Livorno, pur essendo di Marina di Pisa, con brevetto da soccorritore – ha raccontato Carmignani al Tirreno –. Se sono intervenuto è perché conosco bene le nozioni di primo soccorso.
Non sono un medico, ma neppure uno sprovveduto e penso che grazie anche al mio intervento questo ragazzo si sia potuto salvare”. Ecco quindi la spiegazione di quei momenti concitati. “Eravamo intorno al chilometro 35, vicini al ponte che collega il Bronx a Manhatthan.
Un luogo suggestivo che volevo immortalare con il cellulare. Proprio mentre stavo prendendo il cellulare mi sono trovato di fronte a questo ragazzo accasciato a terra. Quando sono arrivato era già stato soccorso da alcuni runners e alcuni poliziotti ma la scena era davvero drammatica.

Ho visto che respirava e le vie aeree erano libere, ma la situazione era difficile. Improvvisamente ha rovesciato gli occhi ed ha avuto un arresto cardiaco, quindi gli ho praticato un messaggio cardiaco”.
Per fortuna il cuore ha ripreso a battere quasi subito ed il ragazzo ha iniziato a muovere la testa prima dell’intervento di un medico. Ma l’intervento di Luca è stato decisivo e la dedica è altrettanto speciale.
“Ho fatto il mio dovere. Dedico questa corsa ed il soccorso a questo ragazzo al mio babbo che proprio
oggi (il 9 novembre, ndr) se ne è andato”.

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